Cultura
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Quella del castellaro è una forma di insediamento del popolo degli antichi liguri posta su alture,
i cui versanti terrazzati svolgevano funzioni abitative, agricole e di protezione dal dissesto.
I reperti ritrovati svelano un'economia basata principalmente sulla pastorizia a cui si affiancava
la coltivazione di cereali e legumi, la raccolta di frutti selvatici e coltivati come il melo.
Il Castellaro di Zignago si estende tra il monte Dragnone ed il monte Fiorito, una dirupata e suggestiva rocca naturale che domina
alcuni collegamenti montani tra la Val di Vara, la Val di Magra e del Taro, posto a controllo di una vasta area e di vie di transito verso la pianura padana.
Il complesso di Zignago conosce una grande vitalità dal Bronzo Finale e durante la prima età del Ferro.
Le strutture protostoriche individuate ed i reperti fanno pensare alla presenza stabile
sul territorio di famiglie che si sostenevano con una economia di tipo agro-silvo-pastorale.
Lo studio dei semi individuati ha evidenziato la coltivazione di cereali tra cui orzo, farro, grano saraceno, e legumi.
Abbandonato intorno al 1000 a.C., tra il VI e il VII secolo i Bizantini eressero un castello e una torre di vedetta
per controllare l’eventuale arrivo di truppe longobarde, tracciando un sentiero ancora visibile.
Nel XII secolo i signori di Vezzano vi costruirono invece una fortificazione che serviva da controllo dei loro vasti domini.
Il Castellaro di Vezzola è sito sulla sommità di un piccolo monte dalla caratteristica forma a panettone, isolato al centro della valle del rio Casseruola.
Vi sono stati rinvenuti reperti dell'Età del Ferro e del Bronzo. I ritrovamenti di frammenti di anfore greco-italiche
di produzione etrusco-laziale indica l'importanza strategica dell'area, soprattutto dal punto di vista commerciale.
Il Castellaro di Pignone separa i centri abitati di Pignone e di Corvara.
I materiali rinvenuti nelle varie campagne di scavo documentano una frequentazione databile tra la fine del Bronzo Recente
e l’inizio del Bronzo Finale (XIII – XII sec. a.C.), particolarmente attivo durante la tarda l’Età del Ferro (IV-III sec. a.C.).
I reperti ritrovati testimoniano l'attività agricola a cui erano dedite le popolazioni ed la fitta rete di traffici commerciali in cui il sito era inserito.
Una rara moneta d’argento, databile tra il 75 e il 50 a.C. probabilmente coniata dalla zecca di Genova
e ispirata alle monete della colonia greca di Marsiglia.
In seguito alla conquista romana del territorio, il sito è stato abbandonato per poi essere rioccupato per attività agricole dal XIII-XIV secolo.
A Castelfermo, nel Comune di Carro, si segnala l’insediamento del IV-III secolo a.C. individuato come tipico castellaro ligure con capanne,
dove i materiali rinvenuti indicano la sua importanza come centro di controllo sulla viabilità di crinale.