BOZZOLO, UN ANTICO BALUARDO A DIFESA DEI VESCOVI DI BRUGNATO
Bozzolo è l’unica frazione del Comune di Brugnato, caso singolare nel panorama della Val di Vara, dopo aver fatto a lungo parte di quello di Zignago. Per alcuni secoli il borgo ha rappresentato una vera e propria roccaforte a difesa del capoluogo in virtù della sua posizione strategica a controllo della valle. Ciò giustifica la creazione di un sistema difensivo, con la presenza documentata di un castrum fin dal 1179 quando i Genovesi creano a loro spese, in accordo con il vescovo Lanfranco, alcune torri di difesa attorno a Brugnato delle quali una a Bozzolo. La presenza di un castello all’interno del borgo fortificato è in ogni caso precedente al 1179 e al centro della lunga contesa fra i Vescovi di Luni e l’abbazia brugnatese, eretta a diocesi nel 1133 da papa Innocenzo II. Insieme alla vicina Cornice e ad altri centri della media valle Bozzolo rappresentava un caposaldo di strategica importanza a protezione di Brugnato, nell’ottica di una politica di espansione genovese che un secolo più tardi si andrà a consolidare con la creazione del porto canale di Levanto e con l’avvio della penetrazione commerciale dal mare verso la Lunigiana attraverso la via medioevale conosciuta come Via dei Monti o de Pontremolo.
Il 1273 rappresenta un anno importante e drammatico per il territorio brugnatese che segnerà il destino del castrum di Bozzolo. Niccolò Fieschi favorisce il passaggio nei suoi possedimenti del Levante ligure alle truppe imperiali capitanate dal vicario di Carlo d’Angiò che penetrano all’interno della Val di Vara con saccheggi e distruzioni nei territori dove il Comune di Genova aveva radicato la sua presenza. Della violenza delle truppe imperiali fa le spese anche Bozzolo, ultimo caposaldo prima di entrare in Brugnato che viene a sua volta occupata. La controffensiva genovese, dopo gli iniziali momenti di incertezza, non si fa attendere e metterà in evidenza la debolezza degli stessi Fieschi incapaci di opporre resistenza. A Bozzolo la battaglia dura a lungo con perdite d’ambo le parti: il castello, considerato a giusta ragione strategico, è riconquistato dai Genovesi che, rientrati in possesso del maniero, prendono una decisione in apparenza incomprensibile decidendone la demolizione. Non si tratta in effetti di un atto di rivalsa della Superba verso il Vescovo di Brugnato vista la fedeltà da sempre mostrata ma di una esigenza meramente militare per evitarne un possibile riutilizzo da parte di forze nemiche. Politica per la verità già sperimentata dai Genovesi in altri territori della Val di Vara della quale abbiamo numerosi esempi, primo fra tutti Carpena.
Possiamo a giusta ragione rimarcare che l’anno 1273 segna un punto fondamentale nella trasformazione di Bozzolo da struttura fortificata del comprensorio brugnatese a piccolo borgo murato privo di interesse strategico, aspetto che si avverte da un lato con il trasferimento della sede vescovile a Pontremoli a causa della profonda crisi della diocesi brugnatese e dall’altro con l’affermarsi di una temporanea presenza malaspiniana sul territorio nella fase di transizione prima del ritorno dei Genovesi. I marchesi dello Spino Secco si limiteranno infatti ad imporre nuove gabelle senza la pretesa di ricostruire alcuna struttura fortificata.
Cosa rimane oggi di quel periodo lontano che aveva segnato la fortuna di Bozzolo? Persa la funzione strategica e pur mantenendo un ruolo importante lungo le direttrici della viabilità storica fra l’alta Val di Vara e Brugnato, delle quali abbiamo già avuto modo di parlare,la sua importanza viene progressivamente e inesorabilmente diminuendo.
Una visita al borgo, al lungo carruggio principale con i numerosi passaggi voltati caratteristici della nostra valle, fa riassaporare il senso di antico e l’importanza del luogo dove è passata, non dimentichiamolo, la storia con un epico scontro fra truppe genovesi e imperiali. Consigliamo il visitatore di soffermarsi volentieri ad ammirare la facciata della chiesa parrocchiale di S.Antonio Abate, settecentesca sì ma costruita sul sito del precedente edificio del 1350, come si desume leggendo l’epigrafe murata sul campanile.
Il rumore proveniente dall’autostrada che corre lungo la valle, il via vai vorticoso di mezzi, la vita pulsante della Brugnato moderna, sembrano molto lontani da quassù quasi a voler significare che Bozzolo, dall’alto del rilievo dove fu edificata, isolata e silenziosa, ci riporta ad un glorioso periodo passato di cui gli abitanti possono andare fieri, a un antico baluardo che ha vigilato per alcuni secoli sulle fortune di un grande centro vescovile. Oggi qualcosa si muove lassù, su quel colle pieno di storia, a partire da strutture che riaprono dopo anni di chiusura, nel segno di un nuovo ciclo che sta per iniziare, ma anche da gruppi di volontari animati dalla voglia di riportare alla luce percorrenze di un tempo alla riscoperta della Bozzolo medioevale. Un mix di cultura e turismo che rappresenta il futuro della Val di Vara valorizzando un patrimonio in buona parte da scoprire. Non è un caso che quando siamo partiti nel lungo viaggio virtuale alla conoscenza della valle, alle prime avvisaglie della pandemia nel marzo 2020, avevamo un desiderio da realizzare: far conoscere questa terra perché potesse un giorno essere visitata davvero e non solo attraverso il pc. Speriamo di esserci riusciti almeno in parte senza annoiarVi!