BOLANO, L’ORGOGLIO DI UNA COMUNITA’ DALLE PROFONDE RADICI.
Fra Bolano e Ceparana esiste ancora, come altrove in valle, una forte rivalità con radici lontane nel tempo che affondano nella storia millenaria di questo territorio. Era doveroso, dopo aver visitato e raccontato di Palazzo Giustiniani e Ceparana, risalire la collina e arrivare fin lassù, all’antico e austero borgo, che ha dato il nome al comune. Da qui, nelle giornate limpide e terse, si gode un panorama unico sulla pianura e sul fiume Vara giunto al termine del suo lungo viaggio che lo porta a incontrare la Magra.
Bolano è anche l’ultima tappa del lungo percorso che da Ventimiglia porta a Ceparana attraverso l’Alta Via dei Monti Liguri che per lungo tratto si mantiene in quota sulla dorsale che divide Val di Vara e Lunigiana, Liguria e Toscana, in un territorio che va letto nella sua unicità e bellezza, al di là degli attuali confini amministrativi.
Abitato nell’antichità dai Liguri Apuani dei quali è testimone il ritrovamento nel 1882 di una tomba a cassetta in località Viara, il territorio bolanese appartenne successivamente ai Romani dopo la nascita della colonia di Luni e il progressivo assoggettamento delle aree interne. Secondo alcuni studiosi il toponimo Bolano deriverebbe da Vetius Bolanus, veterano dell’esercito romano appartenente alla nobile famiglia dei Vetii mentre la nascita del borgo andrebbe collocata durante il periodo longobardo. Sotto i Vescovi di Luni Bolano viene ad assumere un peso politico notevole in virtù della sua posizione strategica: nel 963 è citata fra i possedimenti riconosciuti al vescovo lunense da parte dell’imperatore. Risale al 1048 il primo documento che parla della antica pieve di Santa Maria Assunta ma è lecito pensare che la costruzione fosse antecedente, al centro di una entità demo-territoriale ligure contrapposta inizialmente alla romana Boaceas, l’attuale Ceparana, che assumerà man mano grande potere religioso e politico. Tale ruolo viene meno nel XIII secolo a causa della supremazia sempre più marcata dell’abbazia di S.Venanzio a Ceparana come testimonia il giuramento di fedeltà del popolo bolanese avvenuto nella stessa abbazia nel 1204 pur a fronte del riconoscimento ufficiale degli statuti del Comune di Bolano. E se da un lato l’ultimo atto che documenta lo status plebano di Santa Maria Assunta è del 1227, con la pieve retrocessa a semplice cappella già nel 1276 con l’affermarsi di S.Venanzio, dall’altro il borgo non perde la sua importanza strategica come castrum et curtis nel momento in cui i Malaspina scendono in Val di Magra per allargare la loro influenza sui territori vescovili. Nel XIII secolo, con la nascita di Albiano Magra, Bolano viene unito al fondovalle con una strada detta superior per distinguerla da quella inferiore che transitava lateralmente al fiume Vara. Risale al 1273 la creazione di una cinta muraria con tre porte a difesa del borgo per iniziativa del vescovo Enrico e la successiva fondazione di una rocca, della quale restano solo resti, sulla sommità della collina ad opera dei Malaspina di Mulazzo che acquisiscono Bolano nel 1318. Viene così creato il marchesato autonomo che riunisce Bolano addirittura al castello di Godano, posto in alta Val di Vara nell’attuale Comune di Sesta Godano, a seguito del progressivo frazionamento dei possedimenti feudali malaspiniani. Le sommosse popolari contro gli invisi feudatari animano periodicamente il marchesato facendo emergere sempre di più una forte volontà di autonomia da parte dei bolanesi che nel 1525 passano sotto le insegne della Repubblica di Genova per quanto continuino per decenni le rivalse da parte degli eredi Malaspina. Tutto questo fino alla definitiva nascita della Podesteria di Bolano nel 1586 che sancisce l’influenza genovese su buona parte della Val di Vara.
Come ci appare oggi Bolano dopo le complesse vicende che hanno segnato gli ultimi cinque secoli di storia contrassegnati da un lungo periodo di dominio della Serenissima ben accetto da parte della popolazione? Anzitutto l’originale pieve lunense che si trovava in capo al borgo vecchio non esiste più e al suo posto nel XVIII secolo compare l’attuale edificio di culto; l’oratorio di Sant’Antonio Abate e San Rocco, nato come convento alla fine del XVI secolo, impreziosito da alcuni dipinti e da un crocefisso della metà del XVII secolo, è stato recentemente restaurato, mentre il centro storico mantiene dopo secoli la sua originaria forma a triangolo con gli antichi accessi al borgo: porta Castello, porta Chilosi e la più recente porta chiamata Stazòn.
Le tradizioni popolari a Bolano rappresentano un aspetto significativo che viene a merito anzitutto dei volontari grazie ai quali sopravvivono usi e costumi diversamente destinati a scomparire per sempre. Il borgo ha conservato non solo intatto il suo fascino antico ma ha preservato all’interno delle sue mura la storia e l’orgoglio delle radici. Ogni anno fra il 1° e il 2 novembre viene celebrato in paese il “Ben d’i Morti”, tradizione antichissima che insieme a quella di Pignone, in questo caso con modalità diverse ancorchè non svoltasi nel 2019, rappresenta quel che resta dell’antichissimo culto “pagano” dei defunti. Le anime dei morti che non hanno ancora trovato pace tornano alle loro case: per accoglierle al tramonto una lunga processione di bambini vestiti di bianco percorre le vie del paese mentre un tavolo imbandito con le offerte per le anime viene allestito in piazza.
Prima di lasciare Bolano, paese che ha mantenuto i caratteri peculiari di una piccola comunità, aspetto comune a tanti borghi della Val di Vara, consigliamo di passare dalla Cooperativa agricola “I Castelli”, costituita nel 1998, che dalla fine degli anni Novanta raccoglie le uve dei soci per realizzare, nelle antiche cantine racchiuse nelle mura malaspiniane poste nella parte alta del borgo, rinomati vini rossi e bianchi. Già nel XVII secolo il vino di queste colline era conosciuto dai viaggiatori che passavano per il paese, orgoglio di una terra legata nel profondo alla sua antichissima storia e al tempo stesso alle sue eccellenze da valorizzare sempre di più.
Nella foto l'antica porta Castello a Bolano