MADRIGNANO: I MISTERI DEL CASTELLO - prima puntata

MADRIGNANO: I MISTERI DEL CASTELLO
Prima puntata

Il nostro tour alla scoperta della Val di Vara prosegue con il castello di Madrignano in Comune di Calice al Cornoviglio che domina la valle del fiume Vara con le Alpi Apuane sullo sfondo. Uno spettacolo unico in un luogo magico ricco di storia e pieno al tempo stesso di misteri raccontati attraverso la memoria orale, cui dedicheremo la seconda puntata..
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016. Su progetto degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi della Soprintendenza ligure che hanno seguito pari passo i lavori la Cooperativa "Archeologia" ha operato il sapiente recupero dei materiali ancora presenti nel castello con l'inserimento armonico di strutture in legno e metallo che assicurano alla costruzione notevole solidità senza apparire artificiose.
Al primo piano troveranno posto gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre il piano terra custodirà il "Centro culturale e museale degli Antichi Liguri" con materiali archeologici e pannelli esplicativi.
Al visitatore consigliamo di arrivare al secondo piano con una scala a chiocciola mozzafiato che risale la cisterna seicentesca. Un ascensore dal piazzale esterno conduce all'ingresso del castello in alternativa alla stradina ciottolata che passa a fianco del manufatto o alla grande scalea che sale dalla piazza del paese.
Come si presentava la collina sopra il borgo prima della costruzione del maniero citato per la prima volta in un diploma imperiale del 1164 con il quale il "castrum Madrognani" è affidato a Obizzo Malaspina? Scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del castello hanno evidenziato la probabile presenza di un insediamento ligure di altura.
Secondo alcuni studiosi locali sul sito fu edificato attorno al 150 a.C., successivamente alla nascita della colonia di Luni, un castrum romano concesso a tale Matrinius. Sappiamo che questo nomen è da collegare alla gens Matrinia appartenente alla classe equestre e presente in Etruria nella fase di espansione di Roma. verso il territorio ligure - apuano. Da Matrinius sarebbe derivato Madrognano prima e Madrignano poi.
Il castello è stato teatro nel corso dei secoli di guerre, assedi, assassini e, tanto per non far mancare un po' di suspense, anche di un terremoto nel 1920 che interessò la Lunigiana oltre ai bombardamenti aerei delle forze alleate nella seconda guerra mondiale che ridussero l'edificio a un ammasso di rovine.
Altri due episodi, insieme a quelli già menzionati, hanno segnato le sorti del castello di Madrignano, riconducibili ai padroni di sempre: i Malaspina.
Nel 1416 dopo due secoli segnati dalla pacifica presenza del ramo di Villafranca Lunigiana dello Spino Secco i soldati della Repubblica di Genova occupano con la forza il castello per rappresaglia a seguito dell'omicidio vicino a Brugnato di Oderico Biassa, uomo di fiducia della Serenissima alla Spezia.
Il secondo episodio, fra il 1705 e il 1706, vede di fronte truppe francesi e spagnole da un lato e austriache dall'altro nella guerra di successione spagnola. Il maniero è al centro di numerosi scontri con gravissimi danni. Da quel momento inizia la progressiva decadenza del territorio madrignanese che entrerà dapprima a far parte del Granducato di Toscana e successivamente del Regno d'Italia. Gli eredi Malaspina, da tempo trasferiti a Firenze, cedono quel che resta del castello, diventato per un certo periodo anche prigione, alla famiglia Dimattia con successivi passaggi proprietari ai Franceschini e in ultimo agli Amadi, fino all'acquisto da parte del Comune.
In mezzo a tante traversie Il castello conosce un periodo di florido sviluppo a partire dal 1465 con la vendita da parte di Tommaso Fregoso, nobile genovese e signore di Sarzana, ad Azzone Malaspina di Mulazzo. Alla fine del XV secolo il complesso subisce alcune modifiche importanti e alla metà del successivo raggiunge il suo massimo splendore grazie ai signori di Mulazzo dello Spino Secco. In questa fase i Malaspina con una accorta politica, alleandosi con i Milanesi, sposano la causa spagnola.
Dei fatti di sangue che seguirono e dei tanti misteri che segnano la storia del castello dopo un lungo periodo di stabilità e che finirono per minare il rapporto fra i Malaspina e la popolazione di Madrignano parleremo nella prossima puntata.
Con la speranza di non avervi annoiato!Madrignano: i misteri del castello
Prima puntata
Il nostro tour alla scoperta della Val di Vara prosegue con il castello di Madrignano in Comune di Calice al Cornoviglio che domina la valle del fiume Vara con le Alpi Apuane sullo sfondo. Uno spettacolo unico in un luogo magico ricco di storia e pieno al tempo stesso di misteri raccontati attraverso la memoria orale, cui dedicheremo la seconda puntata..
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016. Su progetto degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi della Soprintendenza ligure che hanno seguito pari passo i lavori la Cooperativa "Archeologia" ha operato il sapiente recupero dei materiali ancora presenti nel castello con l'inserimento armonico di strutture in legno e metallo che assicurano alla costruzione notevole solidità senza apparire artificiose.
Al primo piano troveranno posto gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre il piano terra custodirà il "Centro culturale e museale degli Antichi Liguri" con materiali archeologici e pannelli esplicativi.
Al visitatore consigliamo di arrivare al secondo piano con una scala a chiocciola mozzafiato che risale la cisterna seicentesca. Un ascensore dal piazzale esterno conduce all'ingresso del castello in alternativa alla stradina ciottolata che passa a fianco del manufatto o alla grande scalea che sale dalla piazza del paese.
Come si presentava la collina sopra il borgo prima della costruzione del maniero citato per la prima volta in un diploma imperiale del 1164 con il quale il "castrum Madrognani" è affidato a Obizzo Malaspina? Scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del castello hanno evidenziato la probabile presenza di un insediamento ligure di altura.
Secondo alcuni studiosi locali sul sito fu edificato attorno al 150 a.C., successivamente alla nascita della colonia di Luni, un castrum romano concesso a tale Matrinius. Sappiamo che questo nomen è da collegare alla gens Matrinia appartenente alla classe equestre e presente in Etruria nella fase di espansione di Roma. verso il territorio ligure - apuano. Da Matrinius sarebbe derivato Madrognano prima e Madrignano poi.
Il castello è stato teatro nel corso dei secoli di guerre, assedi, assassini e, tanto per non far mancare un po' di suspense, anche di un terremoto nel 1920 che interessò la Lunigiana oltre ai bombardamenti aerei delle forze alleate nella seconda guerra mondiale che ridussero l'edificio a un ammasso di rovine.
Altri due episodi, insieme a quelli già menzionati, hanno segnato le sorti del castello di Madrignano, riconducibili ai padroni di sempre: i Malaspina.
Nel 1416 dopo due secoli segnati dalla pacifica presenza del ramo di Villafranca Lunigiana dello Spino Secco i soldati della Repubblica di Genova occupano con la forza il castello per rappresaglia a seguito dell'omicidio vicino a Brugnato di Oderico Biassa, uomo di fiducia della Serenissima alla Spezia.
Il secondo episodio, fra il 1705 e il 1706, vede di fronte truppe francesi e spagnole da un lato e austriache dall'altro nella guerra di successione spagnola. Il maniero è al centro di numerosi scontri con gravissimi danni. Da quel momento inizia la progressiva decadenza del territorio madrignanese che entrerà dapprima a far parte del Granducato di Toscana e successivamente del Regno d'Italia. Gli eredi Malaspina, da tempo trasferiti a Firenze, cedono quel che resta del castello, diventato per un certo periodo anche prigione, alla famiglia Dimattia con successivi passaggi proprietari ai Franceschini e in ultimo agli Amadi, fino all'acquisto da parte del Comune.
In mezzo a tante traversie Il castello conosce un periodo di florido sviluppo a partire dal 1465 con la vendita da parte di Tommaso Fregoso, nobile genovese e signore di Sarzana, ad Azzone Malaspina di Mulazzo. Alla fine del XV secolo il complesso subisce alcune modifiche importanti e alla metà del successivo raggiunge il suo massimo splendore grazie ai signori di Mulazzo dello Spino Secco. In questa fase i Malaspina con una accorta politica, alleandosi con i Milanesi, sposano la causa spagnola.
Dei fatti di sangue che seguirono e dei tanti misteri che segnano la storia del castello dopo un lungo periodo di stabilità e che finirono per minare il rapporto fra i Malaspina e la popolazione di Madrignano parleremo nella prossima puntata.
Con la speranza di non avervi annoiato!Madrignano: i misteri del castello
Prima puntata
Il nostro tour alla scoperta della Val di Vara prosegue con il castello di Madrignano in Comune di Calice al Cornoviglio che domina la valle del fiume Vara con le Alpi Apuane sullo sfondo. Uno spettacolo unico in un luogo magico ricco di storia e pieno al tempo stesso di misteri raccontati attraverso la memoria orale, cui dedicheremo la seconda puntata..
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016. Su progetto degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi della Soprintendenza ligure che hanno seguito pari passo i lavori la Cooperativa "Archeologia" ha operato il sapiente recupero dei materiali ancora presenti nel castello con l'inserimento armonico di strutture in legno e metallo che assicurano alla costruzione notevole solidità senza apparire artificiose.
Al primo piano troveranno posto gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre il piano terra custodirà il "Centro culturale e museale degli Antichi Liguri" con materiali archeologici e pannelli esplicativi.
Al visitatore consigliamo di arrivare al secondo piano con una scala a chiocciola mozzafiato che risale la cisterna seicentesca. Un ascensore dal piazzale esterno conduce all'ingresso del castello in alternativa alla stradina ciottolata che passa a fianco del manufatto o alla grande scalea che sale dalla piazza del paese.
Come si presentava la collina sopra il borgo prima della costruzione del maniero citato per la prima volta in un diploma imperiale del 1164 con il quale il "castrum Madrognani" è affidato a Obizzo Malaspina? Scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del castello hanno evidenziato la probabile presenza di un insediamento ligure di altura.
Secondo alcuni studiosi locali sul sito fu edificato attorno al 150 a.C., successivamente alla nascita della colonia di Luni, un castrum romano concesso a tale Matrinius. Sappiamo che questo nomen è da collegare alla gens Matrinia appartenente alla classe equestre e presente in Etruria nella fase di espansione di Roma. verso il territorio ligure - apuano. Da Matrinius sarebbe derivato Madrognano prima e Madrignano poi.
Il castello è stato teatro nel corso dei secoli di guerre, assedi, assassini e, tanto per non far mancare un po' di suspense, anche di un terremoto nel 1920 che interessò la Lunigiana oltre ai bombardamenti aerei delle forze alleate nella seconda guerra mondiale che ridussero l'edificio a un ammasso di rovine.
Altri due episodi, insieme a quelli già menzionati, hanno segnato le sorti del castello di Madrignano, riconducibili ai padroni di sempre: i Malaspina.
Nel 1416 dopo due secoli segnati dalla pacifica presenza del ramo di Villafranca Lunigiana dello Spino Secco i soldati della Repubblica di Genova occupano con la forza il castello per rappresaglia a seguito dell'omicidio vicino a Brugnato di Oderico Biassa, uomo di fiducia della Serenissima alla Spezia.
Il secondo episodio, fra il 1705 e il 1706, vede di fronte truppe francesi e spagnole da un lato e austriache dall'altro nella guerra di successione spagnola. Il maniero è al centro di numerosi scontri con gravissimi danni. Da quel momento inizia la progressiva decadenza del territorio madrignanese che entrerà dapprima a far parte del Granducato di Toscana e successivamente del Regno d'Italia. Gli eredi Malaspina, da tempo trasferiti a Firenze, cedono quel che resta del castello, diventato per un certo periodo anche prigione, alla famiglia Dimattia con successivi passaggi proprietari ai Franceschini e in ultimo agli Amadi, fino all'acquisto da parte del Comune.
In mezzo a tante traversie Il castello conosce un periodo di florido sviluppo a partire dal 1465 con la vendita da parte di Tommaso Fregoso, nobile genovese e signore di Sarzana, ad Azzone Malaspina di Mulazzo. Alla fine del XV secolo il complesso subisce alcune modifiche importanti e alla metà del successivo raggiunge il suo massimo splendore grazie ai signori di Mulazzo dello Spino Secco. In questa fase i Malaspina con una accorta politica, alleandosi con i Milanesi, sposano la causa spagnola.
Dei fatti di sangue che seguirono e dei tanti misteri che segnano la storia del castello dopo un lungo periodo di stabilità e che finirono per minare il rapporto fra i Malaspina e la popolazione di Madrignano parleremo nella prossima puntata.
Con la speranza di non avervi annoiato!Madrignano: i misteri del castello
Prima puntata
Il nostro tour alla scoperta della Val di Vara prosegue con il castello di Madrignano in Comune di Calice al Cornoviglio che domina la valle del fiume Vara con le Alpi Apuane sullo sfondo. Uno spettacolo unico in un luogo magico ricco di storia e pieno al tempo stesso di misteri raccontati attraverso la memoria orale, cui dedicheremo la seconda puntata..
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016. Su progetto degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi della Soprintendenza ligure che hanno seguito pari passo i lavori la Cooperativa "Archeologia" ha operato il sapiente recupero dei materiali ancora presenti nel castello con l'inserimento armonico di strutture in legno e metallo che assicurano alla costruzione notevole solidità senza apparire artificiose.
Al primo piano troveranno posto gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre il piano terra custodirà il "Centro culturale e museale degli Antichi Liguri" con materiali archeologici e pannelli esplicativi.
Al visitatore consigliamo di arrivare al secondo piano con una scala a chiocciola mozzafiato che risale la cisterna seicentesca. Un ascensore dal piazzale esterno conduce all'ingresso del castello in alternativa alla stradina ciottolata che passa a fianco del manufatto o alla grande scalea che sale dalla piazza del paese.
Come si presentava la collina sopra il borgo prima della costruzione del maniero citato per la prima volta in un diploma imperiale del 1164 con il quale il "castrum Madrognani" è affidato a Obizzo Malaspina? Scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del castello hanno evidenziato la probabile presenza di un insediamento ligure di altura.
Secondo alcuni studiosi locali sul sito fu edificato attorno al 150 a.C., successivamente alla nascita della colonia di Luni, un castrum romano concesso a tale Matrinius. Sappiamo che questo nomen è da collegare alla gens Matrinia appartenente alla classe equestre e presente in Etruria nella fase di espansione di Roma. verso il territorio ligure - apuano. Da Matrinius sarebbe derivato Madrognano prima e Madrignano poi.
Il castello è stato teatro nel corso dei secoli di guerre, assedi, assassini e, tanto per non far mancare un po' di suspense, anche di un terremoto nel 1920 che interessò la Lunigiana oltre ai bombardamenti aerei delle forze alleate nella seconda guerra mondiale che ridussero l'edificio a un ammasso di rovine.
Altri due episodi, insieme a quelli già menzionati, hanno segnato le sorti del castello di Madrignano, riconducibili ai padroni di sempre: i Malaspina.
Nel 1416 dopo due secoli segnati dalla pacifica presenza del ramo di Villafranca Lunigiana dello Spino Secco i soldati della Repubblica di Genova occupano con la forza il castello per rappresaglia a seguito dell'omicidio vicino a Brugnato di Oderico Biassa, uomo di fiducia della Serenissima alla Spezia.
Il secondo episodio, fra il 1705 e il 1706, vede di fronte truppe francesi e spagnole da un lato e austriache dall'altro nella guerra di successione spagnola. Il maniero è al centro di numerosi scontri con gravissimi danni. Da quel momento inizia la progressiva decadenza del territorio madrignanese che entrerà dapprima a far parte del Granducato di Toscana e successivamente del Regno d'Italia. Gli eredi Malaspina, da tempo trasferiti a Firenze, cedono quel che resta del castello, diventato per un certo periodo anche prigione, alla famiglia Dimattia con successivi passaggi proprietari ai Franceschini e in ultimo agli Amadi, fino all'acquisto da parte del Comune.
In mezzo a tante traversie Il castello conosce un periodo di florido sviluppo a partire dal 1465 con la vendita da parte di Tommaso Fregoso, nobile genovese e signore di Sarzana, ad Azzone Malaspina di Mulazzo. Alla fine del XV secolo il complesso subisce alcune modifiche importanti e alla metà del successivo raggiunge il suo massimo splendore grazie ai signori di Mulazzo dello Spino Secco. In questa fase i Malaspina con una accorta politica, alleandosi con i Milanesi, sposano la causa spagnola.
Dei fatti di sangue che seguirono e dei tanti misteri che segnano la storia del castello dopo un lungo periodo di stabilità e che finirono per minare il rapporto fra i Malaspina e la popolazione di Madrignano parleremo nella prossima puntata.
Con la speranza di non avervi annoiato!Madrignano: i misteri del castello
Prima puntata
Il nostro tour alla scoperta della Val di Vara prosegue con il castello di Madrignano in Comune di Calice al Cornoviglio che domina la valle del fiume Vara con le Alpi Apuane sullo sfondo. Uno spettacolo unico in un luogo magico ricco di storia e pieno al tempo stesso di misteri raccontati attraverso la memoria orale, cui dedicheremo la seconda puntata..
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016. Su progetto degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi della Soprintendenza ligure che hanno seguito pari passo i lavori la Cooperativa "Archeologia" ha operato il sapiente recupero dei materiali ancora presenti nel castello con l'inserimento armonico di strutture in legno e metallo che assicurano alla costruzione notevole solidità senza apparire artificiose.
Al primo piano troveranno posto gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre il piano terra custodirà il "Centro culturale e museale degli Antichi Liguri" con materiali archeologici e pannelli esplicativi.
Al visitatore consigliamo di arrivare al secondo piano con una scala a chiocciola mozzafiato che risale la cisterna seicentesca. Un ascensore dal piazzale esterno conduce all'ingresso del castello in alternativa alla stradina ciottolata che passa a fianco del manufatto o alla grande scalea che sale dalla piazza del paese.
Come si presentava la collina sopra il borgo prima della costruzione del maniero citato per la prima volta in un diploma imperiale del 1164 con il quale il "castrum Madrognani" è affidato a Obizzo Malaspina? Scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del castello hanno evidenziato la probabile presenza di un insediamento ligure di altura.
Secondo alcuni studiosi locali sul sito fu edificato attorno al 150 a.C., successivamente alla nascita della colonia di Luni, un castrum romano concesso a tale Matrinius. Sappiamo che questo nomen è da collegare alla gens Matrinia appartenente alla classe equestre e presente in Etruria nella fase di espansione di Roma. verso il territorio ligure - apuano. Da Matrinius sarebbe derivato Madrognano prima e Madrignano poi.
Il castello è stato teatro nel corso dei secoli di guerre, assedi, assassini e, tanto per non far mancare un po' di suspense, anche di un terremoto nel 1920 che interessò la Lunigiana oltre ai bombardamenti aerei delle forze alleate nella seconda guerra mondiale che ridussero l'edificio a un ammasso di rovine.
Altri due episodi, insieme a quelli già menzionati, hanno segnato le sorti del castello di Madrignano, riconducibili ai padroni di sempre: i Malaspina.
Nel 1416 dopo due secoli segnati dalla pacifica presenza del ramo di Villafranca Lunigiana dello Spino Secco i soldati della Repubblica di Genova occupano con la forza il castello per rappresaglia a seguito dell'omicidio vicino a Brugnato di Oderico Biassa, uomo di fiducia della Serenissima alla Spezia.
Il secondo episodio, fra il 1705 e il 1706, vede di fronte truppe francesi e spagnole da un lato e austriache dall'altro nella guerra di successione spagnola. Il maniero è al centro di numerosi scontri con gravissimi danni. Da quel momento inizia la progressiva decadenza del territorio madrignanese che entrerà dapprima a far parte del Granducato di Toscana e successivamente del Regno d'Italia. Gli eredi Malaspina, da tempo trasferiti a Firenze, cedono quel che resta del castello, diventato per un certo periodo anche prigione, alla famiglia Dimattia con successivi passaggi proprietari ai Franceschini e in ultimo agli Amadi, fino all'acquisto da parte del Comune.
In mezzo a tante traversie Il castello conosce un periodo di florido sviluppo a partire dal 1465 con la vendita da parte di Tommaso Fregoso, nobile genovese e signore di Sarzana, ad Azzone Malaspina di Mulazzo. Alla fine del XV secolo il complesso subisce alcune modifiche importanti e alla metà del successivo raggiunge il suo massimo splendore grazie ai signori di Mulazzo dello Spino Secco. In questa fase i Malaspina con una accorta politica, alleandosi con i Milanesi, sposano la causa spagnola.
Dei fatti di sangue che seguirono e dei tanti misteri che segnano la storia del castello dopo un lungo periodo di stabilità e che finirono per minare il rapporto fra i Malaspina e la popolazione di Madrignano parleremo nella prossima puntata.
Con la speranza di non avervi annoiato!

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